Chiesa della Madonna degli Angeli a Convento
La cappella, situata nella zona Sandrin, ha una storia legata all'antico convento dei frati Cappuccini del XVII secolo. Nota per la sua grande pala d'altare dipinta da Giovanni Antonio Ferraro nel 1636, la cappella ha ospitato frati e ha ricevuto limosine annuali dalle comunità locali. Decorata con affreschi e pitture grottesche, conserva tre altari dedicati a Sant'Antonio da Padova, alla Vergine Immacolata e a San Francesco. La festa della Madonna degli Angeli viene celebrata il 2 agosto.
La cappella si trova alla fine di una strada comunale, costruita dopo l'alluvione del 1977, di fronte a uno spiazzo chiamato zona Sandrin. Originariamente accessibile solo attraverso un vecchio ponte di legno dalla strada della Valle di Forzo, fino al 1961 si poteva raggiungere solo a piedi tramite due passerelle di legno sul torrente Forzo, a monte del villaggio. Precedentemente chiamata Frandoletto, la borgata deve il suo nome alla presenza di un convento dei frati Cappuccini fondato nel XVII secolo.
La cappella è nota per la sua grande pala sull'altare maggiore, dipinta da Giovanni Antonio Ferraro nel 1636. Un'iscrizione sulla tela riporta i dettagli della sua costruzione, finanziata dallo stesso Ferraro. La prima visita pastorale che menziona la cappella risale al 1638, quando monsignor Asinari si trovò in difficoltà durante un viaggio verso la Valle Soana. Padre Eusebio di Ivrea lo soccorse e lo condusse alla chiesa parrocchiale.
La cappella, lunga 12 passi e larga 6, è stata descritta come una vera chiesa, con due altari laterali dedicati a Sant'Antonio da Padova e alla Vergine del Rosario. La visita pastorale del 1770 conferma la presenza di tre altari, con il principale dedicato a Sant'Antonio Abate. La cappella è stata di proprietà della famiglia Ferraro e ospitava frati cappuccini, con alcune limosine annuali dalle comunità locali per il loro sostentamento.
La storia di questo monumento rivela un passato di devozione e vita comunitaria. Iniziato nel 1802, quando il Prefetto del Dipartimento della Dora Gandolfo ordinò la chiusura della casa della missione, il monumento divenne la dimora degli ultimi frati, Fra Michele Arietti da Brusasco e Fra Amedeo Vella di Andorno. Oltre a svolgere funzioni religiose, gestivano anche la scuola locale.
La cappella, datata 1725, ospita affreschi raffiguranti San Francesco e Sant'Antonio Abate. Gli interni, decorati dal pittore Giovanni Domenico Comoglio di San Giorgio, mostrano simboli Eucaristici e pitture grottesche in tonalità giallo ocra e bordeaux. Durante gli anni '50 e '60, la cappella subì interventi per migliorare la visibilità dell'altare maggiore.
All'interno, tre altari si distinguono, dedicati a Sant'Antonio da Padova, alla Vergine Immacolata e a San Francesco. Una pala d'altare attribuita agli allievi di Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo, incanta con la sua maestria. La navata, risalente al XVII secolo, conserva dipinti raffiguranti santi francescani, testimonianza di un'antica devozione. Restauri recenti hanno salvaguardato la bellezza dell'edificio, incluso il campanile costruito nel 1908.
La tradizionale festa della Madonna degli Angeli viene celebrata il 2 agosto.
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