La Chiesa del Creht - La ciapelà del Creht
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Nel percorso da Pont alla Valle Soana, prima di Ronco, si trova il santuario dedicato alla Madonna della Neve e dell'emigrante, caro ai valsoanini per le placche commemorative interne. Ospita eventi religiosi annuali la prima domenica di agosto. All'esterno, monumenti evocativi e una recente installazione ricordano figure significative della comunità.
Provenendo da Pont e dirigendoti verso la Valle Soana, poco prima di giungere a Ronco, sulla destra della strada provinciale e adiacente al piazzale, si erge un venerato santuario: è dedicato alla Madonna della Neve e all'emigrante.
Questo luogo sacro è profondamente radicato nei cuori degli abitanti della Valle Soana, poiché al suo interno sono collocate sessantotto targhe in bronzo che commemorano i nomi di coloro che hanno perso la vita lavorando: inclusi i vetrai precipitati dai tetti e le donne decedute in montagna mentre raccoglievano fieno o legna.
La celebrazione annuale, che comprende una messa, una processione e una vendita all'asta, si svolge regolarmente la prima domenica di agosto, attirando sempre numerosi fedeli.
L'area su cui ora sorge la chiesa era conosciuta come "lo Criht" e si ritiene potesse ospitare un pilone votivo ornato da una croce. Alla fine del XVII secolo, il vescovo Lambert visitò il sito, consacrandolo a San Sebastiano e alla comunità in Cristo. La struttura fu riedificata nel 1778 e, l'anno successivo, sopra l'altare fu collocata una nuova opera.
Dietro all'altare maggiore si trova un'affascinante statuetta della Madonna con il Bambino. Vi sono, inoltre, due altari minori: su uno è raffigurato San Sebastiano e sull'altro la Madonna in visita a Elisabetta.
All'esterno, sul lato destro della chiesa, si trova un monumento raffigurante un vetraio e uno stagnino in preghiera davanti alla Madonna; sul lato sinistro, invece, è presente un crocifisso con una donna in abiti tradizionali che piange per un uomo o un ragazzo deceduto sul lavoro. Entrambi i monumenti sono opera di Jeacques Peradotto.
Recentemente è stata aggiunta un'installazione in pietra per omaggiare Mons. Don Lorenzo Babando, che ha servito come prevosto a Ronco, Ingria e Valprato per cinquantasei anni.
Nel 2004, la facciata della chiesa è stata decorata da Costanza Maria Tibaldeschi.
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