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ALTARE DELLA NATIVITA’

ALTARE DELLA NATIVITA’

L’altare settecentesco è uno dei più grandi capolavori della zona per il forte impatto visivo.
Si tratta di un esempio di dipinto “parlante” (rapporto tra affresco centrale e cornice scolpita).
E’una rappresentazione popolana animata da personaggi semplici che mettono in scena una serie di episodi sacri.

Nel registro superiore è raffigurata la Natività con Maria in ginocchio di fronte a Gesù Bambino, un Angelo “svolazzante” e San Giuseppe di spalle alla Vergine. La narrazione prosegue in senso orizzontale sulla cornice: a sinistra compaiono infatti scolpite le figure dei tre Re Magi inginocchiati. Dalla parte opposta, invece l’annuncio ai pastori è rappresentato tramite una mucca e una pecora in primo piano con accanto tre figure, una delle quali regge in mano addirittura un disco che può essere identificato in una forma di formaggio (toma!).

Nel registro inferiore una serie di santi popolani: da destra Sant’Antonio Abate, con il libro e la conchiglia da pellegrino, San Rocco, con le piaghe sulla gamba, San Biagio, con il pettine di ferro con cui fu scorticato e San Domenico Guzman, con un libro e una pagnotta di pane. Sulla cornice a destra nuovamente Sant’Antonio, con il maialino e il fuoco ardente in mano; a sinistra, la scena della Visitazione con Sant’Elisabetta e Maria che si incontrano amabilmente.

Alzando lo sguardo, oltre il dipinto, lo scultore ha voluto narrarci la Fuga in Egitto: abbiamo Maria con uno strano cappello in testa che ricorda quello usato nei campi dalle contadine del tempo, San Giuseppe con un’ampia falcata che ricorda il passo svelto degli uomini di montagna.

L’altare veniva riferito al cantone di Scandosio che provvedeva alle spese.

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