Cappella dell'Assunzione della Beata Maria Vergine a Cernisio
La Cappella dell'Assunzione della Beata Maria Vergine a Cernisio, risalente al XVII secolo, inizialmente citata da monsignor Asinari, presenta un'icona dell'Assunzione e dipinti raffiguranti vari santi. Visitata nel 1778 da monsignor Pochettini, conserva l'altare originale e dipinti influenzati da Luca Rossetti. Ristrutturata negli anni '60, è ancora di proprietà dei discendenti di Carlo Bottiglie.
La Cappella dell'Assunzione della Beata Maria Vergine, situata a Cernisio, è un antico luogo di culto che risale almeno al XVII secolo. Originariamente citata nel resoconto di monsignor Asinari del 1647, la cappella presentava pareti imbiancate e immagini di vari santi. Era distante dalla chiesa parrocchiale e spesso i paramenti per le celebrazioni dovevano essere presi dalla vicina cappella di Scandosio.
Successivamente, la cappella fu visitata da monsignor Pochettini nel 1778, che confermò l'intitolazione all'Assunzione della Beata Maria Vergine. A quel tempo, la cappella era di proprietà di Carlo Bottiglie e presentava un altare aderente alla parete con un'icona corrispondente al titolo. Oggi la cappella è ancora di proprietà dei discendenti di Bottiglie.
L'icona presente all'interno raffigura la Madonna Assunta, circondata da San Carlo Borromeo e San Giovanni Battista. La tela potrebbe essere stata influenzata dall'opera di Luca Rossetti da Orta, presente nel palazzo vescovile di Ivrea. Altri dipinti all'interno includono una Pietà, la Fuga in Egitto e un'apparizione di Gesù Cristo con la corona di spine.
La cappella è stata completamente ristrutturata negli anni '60 del Novecento e porta un'iscrizione sulla facciata che riflette la sua intitolazione all'Assunzione della Beata Maria Vergine.
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