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Cappella di Sant'Alò (Eligio) a Fucine

La Cappella di Sant'Alò (Eligio) a Fucine, menzionata solo nella visita pastorale di Asinari, presenta un'identificazione incerta del santo rappresentato. Si presume potrebbe essere Sant'Eligio di Noyon. Situata a due miglia dalla chiesa parrocchiale nel 1647, era ben fornita per le celebrazioni ma fu distrutta dall'inondazione del torrente Soana nel 1654 e non più ricostruita.

La Cappella di Sant'Alò (Eligio), a Fucine, è menzionata solo nella visita pastorale di Asinari. L'intitolazione corretta della cappella è Sant'Alò, anche se non è chiaro quale santo esattamente rappresenti. Alcune fonti suggeriscono che potrebbe essere Sant'Eligio di Noyon, un orafo e funzionario della corte dei re merovingi vissuto tra il 588 e il 660.

La cappella, situata circa due miglia dalla chiesa parrocchiale nel 1647, presentava una struttura abbastanza decente con pareti, volta e pavimento in buone condizioni. Era fornita di tutto il necessario per la celebrazione, ma la messa si teneva solo occasionalmente per la devozione degli abitanti della zona. Tuttavia, come la cappella di San Defendente, anche questa fu completamente distrutta dall'inondazione del torrente Soana nel 1654 e non fu mai più ricostruita.

I contenuti di questa pagina sono ispirati al saggio di Stefania Crepaldi, Itinerari della devozione e arte sacra in Valle Soana.


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